Il panorama culturale siciliano fra l'inizio dell'800 e la prima metà del '900, abbastanza omogeneo e uniforme all'apparenza, è frutto di un risultato sedimentato progressivamente nei secoli grazie anche a tutte quelle contaminazioni che le diverse dominazioni hanno lasciato agli isolani e che questi hanno a loro volta rielaborato a modo loro. In quel periodo, sebbene le condizioni dei vari nuclei familiari e delle varie comunità variassero da luogo a luogo, la maggior parte del corpo sociale isolano era costituito da contadini (piccoli proprietari e braccianti), pastori e artigiani; a parte (anche fisicamente) si collocava una sparuta minoranza di individui, i nobili, abituata a sperperare nella città la pur modesta economia familiare ricavata dallo sfruttamento dei grandi feudi; in mezzo, la nascente borghesia, formata da uno sparuto numero di notai, medici, avvocati, funzionari pubblici, gabellieri, in Sicilia comunque ben più esile per numero di persone e per capacità economica rispetto ad altre regioni d'Italia.
Nell'ambito di quel mondo, e in particolare alla fetta più consistente di quella popolazione, il mondo popolare, è dedicato questo volume, in cui l'autore, introducendosi fra le mille pieghe delle micro-culture dei vari territori, soprattutto fra i piccoli centri lontani dalle maggiori vie di comunicazione e le periferie urbane delle città, cerca di mettere in luce le consuetudini sociali, le norme non scritte, le credenze religiose e magiche, i riti socio-religiosi di passaggio, ma anche le modalità e gli strumenti degli antichi mestieri; e ancora i motivi e i contenuti del processo di comunicazione linguistica e non linguistica della gente, le forme della letteratura popolare e le espressioni dell'arte povera, un'arte che poche volte riusciva a venir fuori dalle mere esigenze della fruizione del prodotto con il superfluo e l'abbellimento. Nel volume sono altresì descritti le forme e i rimandi alla storia, alle leggende arcaiche e al sacro delle più importanti manifestazioni che si svolgono ancora oggi nell'Isola nel corso dell'anno, e infine le evidenze museografiche più interessanti che descrivono, all'interno di ogni provincia, la storia sociale delle classi popolari del passato attraverso costumi, manufatti e attrezzi legati al lavoro quotidiano.
Premessa: la cultura egemonica e la cultura subalterna in Sicilia
L'homo sicilianus
- Detti e proverb l'humus della cultura popolare
- La nascita e 'u vattìu
- L'infanzia e l'adolescenza
- Lo "zitaggio" e il matrimonio
- Il lavoro e la "roba"
- La vecchiaia e la morte
- La religiosià e il mondo magico
- L'identità mafiosa
Lingua, letteratura, teatro e arti
- Lingua, dialetto e gestualità: come comunicano i siciliani
- Le forme della letteratura popolare
- Commedie, teatro di strada e teatro dei pupi
- Le arti figurative
Gli antichi mestieri
- I mestieri legati alla terra e all'allevamento degli animali
- I mestieri legati al mare
- Le attività estrattive
- Artigiani e commercianti: gli antichi mercati, i putiàra e gli ambulanti
- Lo street food
Le più importanti manifestazioni sacre e profane nel corso dell'anno
- La festa di Sant'Antonio Abate
- Il carnevale
- Le tavolate di San Giuseppe
- I riti della Settimana Santa e della Pasqua
- I riti legati alla natura
- Le feste patronali
- Le infiorate del Corpus Domini e le altre feste devozionali
- Altre manifestazioni locali
- La festa dei morti
- Il Natale
La memoria delle tradizioni: i musei etno-antropologici del territorio
- I musei etno-antropologici della provincia di Palermo
- I musei etno-antropologici delle province di Trapani e Agrigento
- I musei etno-antropologici delle province di Caltanissetta ed Enna
- I musei etno-antropologici della provincia di Ragusa
- I musei etno-antropologici della provincia di Siracusa
- I musei etno-antropologici della provincia di Catania
- I musei etno-antropologici della provincia di Messina
Quale futuro per la cultura e le tradizioni popolari?
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