C’è chi da bambino sogna di diventare astronauta o pompiere o “dottore”. Il mio sogno era - ed è rimasto intatto anche da adulto - quello di viaggiare. Con molta fortuna, oltre che con grande caparbietà, sono riuscito a trasformare insieme a mia moglie Mimma Ferrante, anche lei giornalista, questo sogno in realtà, forse non proprio quanto avremmo voluto, ma crediamo di essere diventati in qualche modo dei viaggiatori.
Ma essere viaggiatore non è, in realtà, una professione; semmai è un modo di essere, un atteggiamento mentale, un modello di comportamento: tutte cose che con il normale concetto di turista ben poco hanno comunque a che fare: si diventa turisti per diletto, per moda, anche per noia; ma viaggiatori non si diventa, in un certo senso si nasce; se non altro perché il viaggio è quasi una malattia che ti ritrovi dentro e che cova giorno per giorno già da piccoli fino a quando non ti esplode prepotentemente senza lasciarti pace.
Forse per davvero si può diventare turisti attraverso il viaggiare, ma viaggiatori non si diventa, si nasce. Punto e basta. Se poi hai alle spalle anche una professione giornalistica tanto amata e tanti anni di studi da antropologo culturale, la frittata è proprio fatta…
Una collana dedicata alla saggistica, all'antropologia e alle scienze sociali, composta da alcuni volumi che approfondiscono in un insieme di "viaggi alternativi" alcune tematiche specifiche delle scienze umane.
Gli argomenti di questi volumi si ricollegano alle tematiche del viaggio, inteso non più in senso geografico e turistico ma come viaggio nel tempo (cioè nella storia), nella cultura e anche nell'inconscio.
I temi proposti sono vari: dalla mitologia alla letteratura, dalla sociologia alla psicologia, dall'antropologia alla linguistica; e toccano diversi ambiti, come la figura dell'eroe attraverso i millenni, con una carrellata di esempi di figure eroiche di cui i popoli hanno sempre avuto "bisogno"; o come il mondo delle favole, con un esame di quell'insieme di fiabe, leggende, novelle, fumetti, cartoni animati, romanzi e film fantasy e di fantascienza che hanno colmato in un mix di fantasia e immaginazione le esigenze di conoscenza dei bambini, ma anche degli adulti, in modo da trasmettere i valori propri della cultura di appartenenza; o come gli strumenti e i mezzi di comunicazione sociale, con approfondimenti relativi alla linguistica, alla semiotica e alla sociologia; senza tralasciare tematiche più squisitamente etnologiche o psicologiche e terapeutiche.