L'invasione russa dell'Ucraina ha posto nuovamente al centro dell'attenzione mondiale la "questione slava", con tutti i suoi risvolti e tutte le sue ripercussioni sia in ambito culturale che politico. Si sono rispolverati antichi scenari legati all'ideologia panslavista, ma si continua a non comprendere come sia possibile che un popolo slavo possa attaccare guerra un altro popolo slavo; non è un caso se anche Papa Bergoglio sia ricorso all'esempio figurale di Caino che alza la mano sul fratello Abele. In realtà, gran parte degli occidentali conosce assai poco del variegato universo slavo e sui rapporti tra l'Europa occidentale e quella orientale pesa un'inspiegabile ignoranza di fondo.
Per rispondere ai tanti interrogativi che l'attuale situazione nel centro-est Europa solleva, in questo volume l'autore traccia un quadro sintetico della storia e della cultura dei popoli slavi, soffermandosi sia sulle nazioni più importanti per popolazione e territorio, sia anche sui popoli minoritari, spesso nascosti fra le "pieghe" di vari stati, di cui pochi conoscono l'esistenza e la cui sopravvivenza è in molti casi perfino da considerare a rischio; parla di storie e di persone, di lingue e di arti, di costumi e di tradizioni, cercando di cogliere con attenzione e senza "pre-giudizi" gli elementi che uniscono e gli elementi che differenziano i popoli slavi. E lo fa anche attraverso le varie immagini a corredo del suo testo, frutto di tanti reportage nei vari Paesi in cui il lavoro dell'antropologo si è fuso inesorabilmente con quello del giornalista.